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(it) Italy, FDCA, Cantiere #34 - La scrittura e la storia di classe in America - Roberto Manfredini (ca, de, en, pt, tr)[traduzione automatica]
Date
Sun, 15 Jun 2025 08:37:01 +0300
Il rinnovamento nel metodo e nei contenuti della storiografia sul
movimento operaio si deve all'introduzione negli studi di indagini su
aspetti come i luoghi di lavoro, le condizioni di vita, i rapporti
personali e di genere. La lettura delle lotte operaie non si ferma allo
scontro sui salari ma si allarga all'organizzazione del lavoro come
elemento centrale della produzione industriale, quindi affronta la
condizione operaia complessiva cioè la cultura di origine, la famiglia,
la chiesa, la scuola il tessuto sociale. La nuova storiografia specie
nella realtà americana ricollega la storia sindacale e sociale a quella
politica, come nel caso degli scioperi di solidarietà, e
sull'affermarsi negli anni Trenta di un nuovo unionismo sindacale che
sarà la base di lotte e rivendicazioni fino agli anni Cinquanta.
Queste lotte, incentrate sulla ricerca di una sicurezza di massa e
caratterizzate da una politicizzazione informale non ufficializzata,
creeranno una unione tra spontaneità e organizzazione, a volte coerente
a volte difficile, che dovrà fronteggiare un sistema di potere che
interviene contro le ricomposizioni politiche e sociali.
Il problema della disoccupazione e dell'assistenza ai sospesi è uno
degli aspetti centrali per leggere il movimento sindacale americano,
il ripristino dei posti di lavoro, la clausola di anzianità, la chiamata
a rotazione, il collocamento gestito dai sindacati, il controllo delle
sospensioni delle operaie e dei neri, la distribuzione del lavoro
porteranno al raggiungimento negli anni Trenta della contrattazione
collettiva. Sono i momenti di lotta che hanno permesso al sindacato di
non essere schiacciato dal controllo padronale, dalla politica dei
prezzi, dalle espulsioni dei lavoratori stranieri e dalla repressione
governativa in un periodo che arriva fino agli anni Settanta. Il sistema
economico, nonostante gli interventi statali, non raggiunge mai la piena
occupazione e induce i sindacati a ricercare di alleanze politiche
verso il partito democratico o a proporre la chiusura protezionistica
come risposta alle politiche delle multinazionali. o alle contestazioni
giovanili interne contro la guerra in Vietnam.
Nei due decenni successivi alla fine del secondo conflitto mondiale
l'opposizione operaia si riduce notevolmente e le strategie
produttivistiche e di efficientamento non trovano una opposizione
sindacale, portando gli studi sociali e storici a ritenere concluse
le proteste operaie, assorbite dalla razionalità capitalista.
Per capire la realtà sociale americana in diversi periodi storici,
possono servire i racconti e la esperienza di Tillie Lerner Olsen,
(1912-2007) scrittrice statunitense, figlia di ebrei russi emigrati
dopo la rivoluzione del 1905, che ha avuto un ruolo importante col suo
impegno militane nel dare voce ai lavoratori e alla sinistra americana.
Politicamente impegnata a sinistra, in partiti socialisti e comunisti ma
anche in associazioni femministe, Tillie Olsen ha studiato e lavorato
per poter diventare una scrittrice e una sindacalista che ha descritto
l'anima della classe lavoratrice americana, delle donne operaie, con una
forma di scrittura creativa e poetica.
Viene arrestata due volte durante le lotte sindacali e rimane in
carcere settimane perché non ha i soldi per pagare le cauzioni, nel
secondo dopoguerra subisce col marito Jack la persecuzione maccartista.
Racconta dinamiche sociali nascoste e la trasformazione della classe
operaia in termini organizzativi e di mentalità prodotta dalle profonde
politiche di assorbimento delle spinte egualitarie tramite l'aumento dei
consumi, l'accesso a nuovi confort di vita, l'assorbimento del conflitto
operaio attraverso l'affermazione dell'iniziativa privata volta al
successo economico.
La ricchezza dei racconti è nell'utilizzo di diversi punti di vista,
messi sullo stesso piano pur con linguaggi diversi in situazioni sociali
e lavorative diverse. In particolare le vite di madri, mogli e figlie
operaie vengono rappresentate, pur nei ruoli tradizionali in cui
erano comunque relegate. La scrittrice affronta anche i temi del
razzismo e dell'antisemitismo nel loro aspetto privato e di rapporti
personali con l'obiettivo di raggiungere la "piena umanità".
Nel raccontare realtà lavorative diverse come gli operai del Wyoming , i
braccianti del Midwest, gli operai dei grandi centri produttivi,
trasferisce nelle sue pagine anche la cronaca di lotte come lo sciopero
dei marittimi di San Francisco del maggio 1934 che si estese a tutta la
costa della California con l'obiettivo di modificare il sistema di
assunzione delle compagnie portuali e introdurre la "chiamata a
rotazione". Nel luglio gli scioperanti vennero attaccati dalla polizia
provocando tre morti e decine di feriti. Si arriverà quindi allo
sciopero generale dei portuali del 16 luglio. Tillie Olsen ricorda
uno di questi protagonisti Jack Eggan (1915-1938) che sarà volontario in
Spagna nella brigata "Abramo Lincoln" e morirà durante la ritirata
sull'Ebro.
Una scrittura poetica che ha trovato sul suo stesso percorso scrittori
come Jack Kerouak o Allen Ginzberg, storie di persone comuni che
nobilitano l'umanità nell'amore, nella vita spirituale e materiale,
grazie a una spinta verso l'uguaglianza e la libertà sociale in America
e una critica alla società di massa. Racconti di disfatte politiche ma
di una classe lavoratrice che crea sempre qualcosa di nuovo per
ricominciare un futuro di nuove lotte, ed è capace di diventare soggetto
collettivo e protagonista della propria vicenda contemporanea, una
resistenza che ridà fiducia, dinamismo e riconoscimento al ruolo della
classe lavoratrice.
Bibliografia: Tillie Olsen, Fammi un indovinello, Marietti1820, Bologna,
2024;
Cinzia Biagiotti, Silenzi infranti - La scrittura di Tillie Olsen,
Edizioni QuattroVenti, Urbino, 2005;
David Montgomery, Rapporti di classe nell'Americo del primo 900,
Rosenberg&Sellier, Torino, 1980.
http://alternativalibertaria.fdca.it/
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