A-Infos (it) Italy, Sicilia Libertaria #459: Al di qua. E' l'ora del papa nero? (ca, de, en, pt, tr)[traduzione automatica]

Il 21 aprile, alle ore 7,35, Jorge Mario Bergoglio, in arte papa 
Francesco, è morto. Una grande disgrazia per il Mondo intero, ma in modo 
particolare per me: avevo acquistato il biglietto per la partita 
Parma-Juventus, prevista allo stadio Tardini per le ore 20,45, il mio 
volo partiva da Catania alle 13,05, tra andata e ritorno e il B&B per la 
notte avevo speso oltre 600 euro, ma alle ore 10,30 la Lega di Serie A 
ha deciso di sospendere tutti gli incontri previsti per pasquetta. Così 
non sono partito; quando hanno comunicato lo spostamento al 23 era 
troppo tardi. Ci ho rimesso il denaro e l'opportunità di vedere dal vivo 
la mia Juve. Credo possiate capire lo sconforto, lo smarrimento, la 
sensazione di sentirsi crollare il mondo addosso, aggravati poi dalla 
disgraziata sconfitta della Juve.

Ma torniamo all'altro nefasto evento del 21 aprile, la morte del papa. 
Sono stati giorni di passione, difficili, tristi, in modo particolare 
per l'informazione; completamente appiattita sulla narrazione mainstream 
di un Bergoglio schierato dalla parte della pace, contro ogni guerra, 
con gli immigrati contro i muri eretti dagli stati, con i poveri e gli 
emarginati. E' vero, le dichiarazioni in tal senso sono state 
tantissime, ma i risultati? Pessimi. La guerra in Ucraina, il genocidio 
a Gaza, i conflitti in Africa, le politiche antimigratorie, il divario 
tra ricchi e poveri si acuiscono, e i loro responsabili se ne 
infischiano delle prese di posizione papaline, anzi sono stati i primi a 
esprimere cordoglio e molti hanno sfilato al suo funerale. Pochi i 
riferimenti ad altre nitide prese di posizione, come su gay, aborto, 
eutanasia, famiglia, o sui sonori fallimenti: pedofilia, finanza, donne, 
riforma della curia, ecc.

L'informazione omette di dire la più semplice delle verità: quella di 
papa Francesco è pura fuffa, santa, ma pur sempre fuffa. Farà piacere 
alla sinistra sinistrata, agli orfani della rivoluzione socialista, al 
pacifismo arcobalenato, ma l'incidenza sulla realtà di questa retorica è 
pari a zero. Predicare speranza e sperare nella preghiera è un po' 
troppo poco per scalfire il potere dei farabutti che decidono le sorti 
del Mondo, potere di cui, oltre tutto, anche la Chiesa fa parte.

E si sono già aperte le danze per la successione. Sarà la volta del papa 
nero? Non per il colore della pelle, ma per colore politico, cioè più 
compiutamente reazionario di Bergoglio, retoricamente più aggressivo su 
guerre, migranti, ambiente, come piace a Trump e ai clerico-fascisti di 
tutte le scuole. Prevarrà la continuità, sulla base delle mosse 
preventive del defunto in materia di nomine? Oppure il conclave, 
subodorando l'impossibilità di una vittoria certa di una delle parti, 
opterà per una scelta di transizione, un'equilibristica mediazione, una 
di quelle decisioni obbligate, comunque non scevre da sorprese, dal 
momento che il potere assoluto dà quasi sempre alla testa?

Alla prossima... fumata!

Fra' Dubbioso

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