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(it) Italy, FDCA, Cantiere #34 - L'Educazione come pratica della libertà - Paola Perullo (ca, de, en, pt, tr)[traduzione automatica]

Date Tue, 10 Jun 2025 06:52:29 +0300


Mentre mi accingo a scrivere questo articolo, è stato pubblicato il testo delle indicazioni per l'insegnamento, di Valditara e Galli della Loggia, sul sito del ministero dell'Istruzione (e merito), in cui Giuseppe Valditara annuncia di voler aprire una consultazione tra la commissione che lo ha redatto e i sindacati, le associazioni professionali e quelle dei genitori e degli studenti. ---- L'iter servirà per avviare la conseguente adozione delle Nuove Indicazioni Nazionali per il curricolo della scuola d'infanzia e del primo ciclo di istruzione, che sostituiranno dall'anno scolastico 2026/2027 quelle adottate nel novembre 2012 dall'allora ministro dell'istruzione Francesco Profumo, sotto il governo Monti. Il modello che si delinea è una paurosa accelerazione verso un concetto di scuola reazionaria, fondata su patria, repressione e disciplina, ispirata a una versione distopica di un libro Cuore sovranista. La notizia viene riportata dal "Manifesto" in un articolo di Luciana Cimino del 13/03/2025. Alla luce di queste indicazioni sulle quali va detto, per fortuna, sono già iniziate polemiche e resistenze da parte di molti insegnanti, quello che sembra evidente credo sia il tentativo di scoraggiare e cancellare qualsiasi pensiero critico e dissonante sulla professione dell'insegnamento. Ormai assistiamo da tempo a questo attacco alla nostra professione, con la volontà precisa di cancellare con un colpo di spugna, decenni d'impegno e passione verso una pedagogia progressista nel rispetto delle menti dei bambini e dei ragazzi.

Per tutto questo voglio portare l'esempio di Bell Hooks ( Stati Uniti 1952-2021 ), col suo libro "Insegnare a trasgredire", per dire, con le sue parole, che là dove sembra impossibile assumere la visione dell'educazione come pratica della libertà, attraverso la pedagogia impegnata, in realtà diventa una sfida stimolante promuovere un'alternativa che vada oltre lo stato delle cose. Bell Hooks parte dalla sua esperienza di allieva discriminata, perché nera, e dalla sua percezione della scuola, per appassionarsi a ciò che può determinare l'insegnamento, attraverso la relazione, nel rispetto del pensiero e della partecipazione di tutti.

"La casa era il luogo in cui ero costretta a conformarmi all'immagine di qualcun altro su chi e che cosa avrei dovuto essere. La scuola era il luogo in cui potevo dimenticare quell'io e attraverso le idee, reinventarmi".

Lei ci racconta che arriva a centrare l'aspetto fondamentale dell'insegnamento, sulla relazione e sulla comunicazione, proprio perché ai suoi professori mancavano queste competenze. Sentiva che insegnavano senza passione, che l'insegnamento non li realizzava come esseri umani e finivano per assumere un ruolo di controllo finalizzato al dominio e all'esercizio del potere... "In questi contesti ho imparato molto sul tipo di insegnante che non volevo diventare". Ribellandosi a quei modelli, l'esercizio che faceva era quello di immaginare i modi in cui l'insegnamento e l'esperienza di apprendimento avrebbero potuto essere diversi... "La riflessione scaturita dalla mia esperienza di studente in corsi poco coinvolgenti, mi ha permesso non solo d'immaginare che l'aula possa essere un luogo eccitante, ma che questa esaltazione possa consistere e persino stimolare un serio impegno intellettuale ". E poiché è difficile che questo possa essere il risultato raggiunto da un singolo docente, chi insegna deve valorizzare realmente l'importanza della presenza di tutti, perché..."L'entusiasmo è generato dallo sforzo collettivo". Quando iniziò a scrivere il libro "Insegnare a trasgredire", era convinta di rivolgersi agli insegnanti, ma poi si rese conto che stava scrivendo anche per gli studenti. Il suo intento, a mio avviso riuscito, è quello di contrastare il disinteresse e l'apatia che molto spesso caratterizzano il modo in cui docenti e studenti considerano l'insegnamento, e dice:

"Celebro l'insegnamento che rende possibili le trasgressioni, un movimento contro e oltre i confini, per poter pensare, ripensare e creare nuove visioni. E' quel movimento che rende l'educazione la pratica della libertà ". Nella sua ricerca emergono due figure che lei ritiene guide intellettuali, il pensatore Paulo Freire e il maestro Thich Nhat Hanh.

Paulo Freire ( 1921- 1997 ), è stato un pedagogista brasiliano che ha concepito l'educazione come strumento di liberazione. Per Freire l'educazione è un atto politico e deve incoraggiare la partecipazione attiva nella lotta per la liberazione sociale.

Il maestro Thich Nhat Hanh è stato una guida spirituale a livello mondiale, un poeta e un attivista per la pace ( Vietnam 1926-2022 ).

Bell Hooks riprende da Freire il pensiero dell'educazione come pratica della libertà e della necessaria partecipazione di tutti, in cui ognuno è consapevole di contribuire alla costruzione della conoscenza, attraverso la relazione con gli altri. Per quanto riguarda il pensiero di Thich Nhat Hanh, offre la possibilità di attribuire all'azione pedagogica, una dimensione di integrità che unisce corpo e mente e perciò promuove il benessere, per primo quello dell'insegnante che deve autorealizzarsi per poter insegnare. A questo proposito Bell Hooks dedica un capitolo del suo libro alla relazione tra eros, erotismo e processo pedagogico. Partendo dalla necessità di entrare in aula "interi" e non come "spiriti disincarnati", per..."comprendere che l'eros è una forza che migliora il nostro sforzo generale di autorealizzazione, che può fornire una base epistemologica che informa come sappiamo ciò che sappiamo, consente a docenti e a studenti di usare tale energia nell'ambito della classe in modi che stimolano la discussione e l'immaginazione critica".

Bell Hooks ci regala così un'immagine dell'apprendimento e dell'aula dove si svolge, in cui si apre l'opportunità di lavorare per la libertà, di chiedere a noi stessi e ai nostri compagni "un'apertura di mente e cuore che ci consenta di affrontare la realtà anche mentre immaginiamo collettivamente dei modi di oltrepassare i confini, di trasgredire. Questa è l'educazione come pratica della libertà".

http://alternativalibertaria.fdca.it/
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