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(it) Italy, Umanita Nova #13-25 - Consultori e spazi di cura: la difesa è collettiva! (ca, de, en, pt, tr) [traduzione automatica]
Date
Thu, 5 Jun 2025 08:50:57 +0300
D- Lo scorso 2 marzo c'è stata un'azione di protesta per denunciare
quanto sta accadendo al Consultorio delle Sette Chiese a Roma nel
quartiere di Garbatella. Come si è caratterizzata questa azione, svolta
proprio nei giorni immediatamente precedenti l'8 marzo? ---- Il 2 marzo
trecento cittadine e cittadini insieme a noi hanno inviato una mail ai
dirigenti della Asl Roma 2 per denunciare i gravi disservizi del
consultorio di Largo delle Sette Chiese, nel quartiere Garbatella a
Roma. L'idea dell'azione è nata nell'assemblea che si tiene mensilmente
proprio all'interno del consultorio, formata da molte persone che vivono
nel quartiere e che hanno a cuore la situazione del presidio sanitario.
Nella denuncia abbiamo fatto presenti le mancanze dei servizi a partire
dall'accoglienza, alla possibilità di prenotare facilmente una visita
ginecologica, alla mancanza di un'ostetrica e di personale in generale,
di un ecografo e di altra strumentazione. L'azione è stata un successo,
non solo perché in molte e molti hanno deciso di inviare la mail, ma
soprattutto perché la Asl stessa si è vista costretta a rispondere
immediatamente con varie rassicurazioni e a procedere concretamente:
infatti ha recentemente riassegnato un'ostetrica cinque giorni su cinque
e dal 1° maggio reinserirà le visite ginecologiche tutti i giorni e non
solo due mattine alla settimana. È stato inoltre introdotto anche uno
spazio d'incontro settimanale dedicato ai neopadri.
D-Quali sono stati i punti chiave di questa mobilitazione che arriva
dopo un lungo percorso costellato di iniziative?
Questa è stata l'ultima di numerose iniziative che, come collettivo in
difesa del Consultorio di Garbatella, San Paolo e Ostiense abbiamo
organizzato dall'ottobre 2023, quando è cominciato lo smantellamento del
consultorio. Il nostro collettivo è nato allora ed è formato per lo più
da donne e madri che proprio al consultorio si erano conosciute. Insieme
abbiamo organizzato diversi presidi di piazza, assemblee,
manifestazioni, un'occupazione simbolica, feste, mercatini, iniziative
di autofinanziamento e abbiamo ottenuto la possibilità di svolgere
un'assemblea pubblica ogni terzo giovedì del mese all'interno del
consultorio stesso. È stato un altro modo per raccogliere l'interesse
del territorio per questo presidio sociosanitario essenziale. Una lotta
che stiamo portando avanti dal basso in modo autogestito e apartitico.
La situazione del nostro consultorio purtroppo non è isolata, ma rientra
in un quadro politico generale di smantellamento della sanità pubblica e
in due anni abbiamo coinvolto molte persone del quartiere, ma anche di
altre realtà di lotta cittadine. Vogliamo creare una rete di lotte dal
basso, unendo forze e competenze.
D- Che significato riveste una lotta per il consultorio e quali
obiettivi vi proponete di raggiungere?
Difendere i consultori vuol dire difendere spazi di ascolto, cura,
autodeterminazione. Significa garantire accesso libero, gratuito e
vicino alle persone ai servizi di prevenzione, salute sessuale, supporto
psicologico, accompagnamento alla genitorialità. I consultori sono
presìdi fondamentali per una sanità pubblica universale e inclusiva. La
loro chiusura o ridimensionamento rappresenta un attacco diretto
soprattutto alla salute delle donne, delle persone LGBTQIA+, delle
giovani e dei giovani che spesso proprio lì trovano il primo contatto
con il sistema sanitario. Ogni volta che un consultorio viene svuotato,
perde personale, riduce orari o servizi, si perde un pezzo di democrazia
e di cura collettiva.
Allo stesso tempo, è impossibile non vedere come questa situazione si
inserisca in un più ampio tracollo della sanità pubblica, colpita da
anni di tagli, privatizzazioni, precarizzazione del personale e
abbandono istituzionale. Ospedali in difficoltà, liste d'attesa
infinite, mancanza di medici di base, chiusure di reparti e strutture:
tutto questo sta minando il diritto alla salute, soprattutto per chi non
può permettersi di pagare cure private. Difendere i consultori, quindi,
è parte di una battaglia più ampia per la sanità pubblica, accessibile e
di qualità per tutte e tutti.
Per questo crediamo che sia fondamentale socializzare i percorsi di
lotta, raccontarli, condividerli, costruire connessioni tra territori e
realtà diverse. Ogni persona che partecipa a un'assemblea, che firma una
petizione, che partecipa a un presidio o che semplicemente si informa e
diffonde una notizia contribuisce a rafforzare un movimento di
resistenza e di proposta. Le lotte non sono mai individuali: solo
insieme possiamo contrastare il disegno di svuotamento della sanità
pubblica e immaginare nuovi modi di prenderci cura di noi e delle nostre
comunità.
La nostra attenzione alla situazione del consultorio di Garbatella non
si spegne nonostante i successi, ma continuiamo a monitorare la
situazione come collettivo e come assemblea. Mancano ancora il
ripristino del servizio essenziale di accoglienza, un ambulatorio
dedicato alla menopausa, un ecografo, la somministrazione della pillola
abortiva e molto altro. E oltre all'essenziale, chiederemo i
miglioramenti necessari per andare incontro alle tante esigenze che la
cittadinanza esprime. Perché la salute è un diritto, non un privilegio.
E perché ogni spazio di cura che difendiamo è una vittoria collettiva.
intervista al Collettivo in difesa del Consultorio di Garbatella, S.
Paolo, Ostiense
PER CONTATTI: collettivoconsultorio7chiese@gmail.com
www.consultoriogarbatella.wordpress.com
https://umanitanova.org/consultori-e-spazi-di-cura-la-difesa-e-collettiva/
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