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(it) sicilia libertaria: Buoni e cattivi? (ca, de, en, pt, tr)[traduzione automatica]
Date
Fri, 24 Jun 2022 09:51:04 +0300
La nostra linea di opposizione alla guerra in Ucraina declinata in chiave
antimilitarista, cioè contro questa come contro tutte le guerre, e di opposizione
a quelli che a parer nostro sono i due veri soggetti in conflitto, la Russia e la
NATO, ha riscontrato un consenso quasi generalizzato. Diciamo quasi, perché da
parte di qualche compagno e/o lettore ci è stato fatto notare come in questo modo
noi si neghi "il diritto degli ucraini a resistere e difendersi", o che il nostro
sia un "neutralismo" che indebolisce le possibilità di difesa degli ucraini
dall'attacco russo, la cui logica (quella di Putin, neozarista e antilluminista)
sia, invece, da contrastare proprio sostenendo "in questo momento", l'Ucraina.
---- In questi mesi di guerra ci siamo sforzati di analizzare la situazione del
conflitto cercando di mettere in rilievo il ruolo diretto in esso rivestito dalla
NATO e dagli Stati Uniti d'America; in questo modo crediamo di aver sviscerato un
fatto per noi incontrovertibile: l'Ucraina è il terreno di confronto fra due
concezioni del Mondo e fra due blocchi di interessi, sicuramente speculari, pur
con i tanti distinguo derivanti da contesti diversi sotto il profilo storico,
culturale, istituzionale.
La propaganda che nel "nostro" campo si fa è quella di una Russia spietata e
cinica nel perseguire il suo progetto reazionario e imperialista, e un'Ucraina
vittima di Putin e del suo apparato bellico e ideologico.Questo è parzialmente
vero, e rappresenta una semplificazione utile ad arruolare tifosi nel campo
"occidentale".
E' nostro convincimento che il ruolo degli Stati Uniti non sia affatto secondario
o di "supporto" allo Stato ucraino aggredito, ma sia quello di una potenza che
sta giocando in Ucraina una propria partita contro lo Stato russo, con degli
obiettivi che potremmo sintetizzare in: 1) indebolire, sfinire la Russia, per
indebolire l'asse russo-cinese e potersi concentrare sul vero nemico: la Cina,
appunto; 2) sottrarre l'Unione Europea dalla dipendenza energetica dalla Russia e
da mai sopiti progetti di allargamento a Est dei propri confini, spinti da una
sempre più forte integrazione economico-commerciale; 3) rimettere l'UE sotto
l'egemonia energetica statunitense; 4) rafforzare una NATO a corto di ossigeno
dopo l'Afghanistan, rafforzando l'egemonia militare USA su tutti gli Stati
aderenti. Se questi obiettivi siano stati realizzati, o possano esserlo, è un
altro discorso, ma di fatto rappresentano un fine reale per gli USA.
Abbiamo scritto come la preparazione della guerra sia stata condotta dagli USA e
dalla NATO nel corso di parecchi anni. Questo discorso non è affatto
giustificazionista dell'imperialismo e del mafiofascismo putiniano, che da anni
persegue la ricostruzione dell'impero attraverso guerre "regionali" di
riconquista come in Georgia, Armenia, Moldava, Donbass, Crimea, ecc. Tuttavia
esso ci permette di inquadrare una situazione che non è affatto analizzabile come
entrambi i contendenti usano fare, cioè una guerra tra "buoni e cattivi".
In un articolo apparso sul numero di aprile di questo giornale ("Riflessioni
sulla guerra", pagina 2) abbiamo cercato di mettere in chiaro come noi anarchici,
antimilitaristi conseguenti, dovremmo usare il nostro bagaglio teorico ed
esperienziale per poter districarci in situazioni come la guerra in Ucraina senza
cadere nelle trappole della propaganda, della disinformazione o del
sentimentalismo. E come questo ci debba portare a lottare, in ogni luogo in cui
ci troviamo, contro il militarismo e lo Stato, nelle forme che essi vi assumono.
In Italia, nel "fronte occidentale", ciò vuol dire impegnarsi contro le politiche
di guerra e di militarizzazione sempre più sfacciate, arroganti, costose, senza
temere che ciò possa comportare l'indebolimento della difesa dello Stato ucraino
dal suo aggressore. L'alternativa, infatti, sarebbe quella di "arruolarsi" con i
sostenitori del militarismo, che continuano a riempire di armi l'Ucraina nel
tentativo di sconfiggere definitivamente la Russia. Se questo avverrà, e
l'Ucraina sarà riconsegnata al liberismo rampante che l'ha gestita negli ultimi
anni, continuando, anzi accentuando, il suo status di stato fantoccio della NATO,
non dovrà di certo avvenire anche grazie al nostro sostegno. Come nessun
sostegno, né propagandistico né morale né d'altro tipo potrà mai andare ai
guerrafondai dello Stato russo.
L'ideale sarebbe una "terza via": una lotta per un'indipendenza reale, una lotta
per una liberazione reale sia politica che sociale. Ma tutti sappiamo che essa
non è, purtroppo, all'ordine del giorno. Il popolo ucraino è la vittima
sacrificale di uno scontro interimperialistico per il trionfo di un solo modello
di società, di economia, di Stato. Quale anarchico potrebbe mai schierarsi per
uno contro l'altro? Anche se in occidente c'è "libertà" di espressione, di
associazione, unite a quelle di morire di fame, di lavoro, di razzismo, di
omofobia...?
Il diritto degli ucraini a difendersi e a resistere è sacrosanto; una difesa
armata (dall'occidente), inquadrata in un esercito, asservita agli interessi
dello Stato e del Capitale, può provocare la fine dell'aggressione, e non ci
sentiamo di criticare chi ha fatto la scelta di attivarsi in tal senso; ma mentre
sosteniamo chi si adopera nei soccorsi e chi attua pratiche di solidarietà con i
disertori, i pacifisti conseguenti, e le vittime della guerra, rimane nostro
dovere ribadire come il nemico non sia solo l'esercito russo; sono stati anche la
NATO con i suoi padroni, ad aver cacciato gli ucraini in questa sporca guerra. Le
parole di Bertold Brecht continuano ad essere una pietra miliare: "Chi ti parla
del nemico è lui stesso il nemico" oppure: "La disfatta non fu quando ci
colpirono e l'elmetto ci cadde dalla testa; fu quando obbedimmo e lo mettemmo in
testa". L'analisi dei rapporti tra le classi, e quella sulla subordinazione delle
masse all'autorità, volente o nolente, sono lì a farci ancora scuola.
Pippo Gurrieri
https://www.sicilialibertaria.it/2022/06/13/buoni-e-cattivi/
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