|
A - I n f o s
|
|
A-Infos un servizio di informazione multilingue da per e su gli/le anarchici
**
News in all languages
Last 30 posts (Homepage)
Last two
weeks' posts
Agli archivi di A-Infos
The last 100 posts, according
to language
Greek_
中文 Chinese_
Castellano_
Català_
Deutsch_
Nederlands_
English_
Français_
Italiano_
Português_
Russkyi_
Suomi_
Svenska_
Türkçe_
The.Supplement
Le prime righe degli ultimi 10 messaggi:
Castellano_
Català_
Deutsch_
Nederlands_
English_
Français_
Italiano_
Polski_
Português_
Russkyi_
Suomi_
Svenska_
Türkçe
Le prime righe degli ultimi 10 messaggi
Prime righe dei messaggi in tutte le lingue nelle ultime 24 ore
Links to indexes of First few lines of all posts of
last 30 days | of 2002 |
of 2003 |
of 2004 |
of 2005 |
of 2006 |
of 2007 |
of 2008 |
of 2009 |
of 2010 |
of 2011 |
of 2012 |
of 2013 |
of 2014 |
of 2015 |
of 2016 |
of 2017 |
of 2018 |
of 2019 |
of 2020 |
of 2021 |
of 2022
Iscriversi a A-Infos newsgroups
(it) Italy, FAI: Mozioni approvate al XXXI Congresso della F.A.I. a Empoli del 2-5 giugno 2022 (ca, de, en, pt, tr)[traduzione automatica]
Date
Sat, 18 Jun 2022 09:17:47 +0300
CAMPAGNE ANTIMILITARISTE ---- Le compagne e i compagni presenti al XXXI Congresso
della FAI a Empoli, valutano positivamente la campagna antimilitarista lanciata
nel giugno 2021 a Massenzatico, e sviluppata nell'ultimo anno con una ricca
articolazione di iniziative. ---- Ritengono che l'impegno antimilitarista, sempre
caratterizzante del nostro agire, rappresenti attualmente un nodo centrale su cui
l'intervento anarchico può esplicitare la propria azione anche attraverso alcune
significative campagne e appuntamenti fra cui vengono individuati: ---- AVIANO 19
giugno: manifestazione antimilitarista indetta dal Coordinamento regionale
libertario contro guerre, riarmo ed eserciti TORINO 2 luglio: iniziativa contro
il progetto della Città dell'aerospazio e contro l'Acceleratore d'innovazione
della NATO COLTANO (PI): sostenere attivamente le iniziative di lotta
antimilitarista contro la costruzione della nuova base militare, mettendo
specificamente in evidenza il legame tra basi militari e missioni militari
all'estero.
Ritengono importante il percorso che ha portato allo sciopero generale contro la
guerra dello scorso 20 maggio indetto dal sindacalismo di base e conflittuale,
percorso che ha visto il contributo significativo di molte compagne e compagni di
ambito anarchico e libertario e intendono sostenere percorsi che possano portare
ad ulteriori azioni di sciopero anche in prospettiva internazionale. Ribadiscono
inoltre il sostegno all'Assemblea Antimilitarista quale strumento di raccordo
delle lotte e delle iniziative antimilitariste e delle attività promosse in tale
ambito a partire dal primo appuntamento in calendario per il prossimo 25 giugno.
Le compagne e i compagni riuniti in congresso, ritengono importante che la FAI
sostenga inoltre le varie iniziative di lotta presenti sul territorio contro il
militarismo e gli insediamenti militari come le lotte del movimento No Muos e
quelle contro le installazioni militari in Sardegna.
Federazione Anarchica Italiana. 5 giugno 2022. XXXI Congresso
CONTRO LE GUERRE E CHI LE ARMA. FERMIAMO IL MILITARISMO
La guerra in Ucraina continua a mietere vittime, come in ogni conflitto bellico a
pagare il prezzo più alto sono le popolazioni civili sottoposte a bombardamenti,
rastrellamenti, arruolamenti forzati, stupri. Sono le classi sfruttate e oppresse
che da una parte e dall'altra del confine vengono mandate al macello o vengono
perseguitate se si rifiutano di combattere, o se agiscono per sabotare la guerra.
Le logiche di dominio proprie di ogni stato trovano nella guerra il loro sbocco
più naturale e la guerra chiude le prospettive di autonomia delle classi
sfruttate, alimentando nazionalismo e militarismo di cui la guerra stessa si
nutre. Questa guerra, come le tante altre che insanguinano altre parti del mondo
ma che non godono degli stessi riflettori mediatici, è da contrastare con
posizioni internazionaliste e disfattiste, senza tentennamenti, non solo per le
morti e le devastazioni che sta causando nei territori coinvolti, ma anche per le
conseguenze dirette che sta provocando nel nostro paese e in tutto il mondo.
Stiamo infatti assistendo ad una spaventosa accelerazione delle politiche
militariste, accompagnate da una sempre maggior militarizzazione della vita
sociale. In questi mesi abbiamo abbiamo assistito da parte delle compagini
governative ad una propaganda bellicista senza precedenti per il potenziamento
degli arsenali e per gli investimenti in armamenti. I governi europei hanno
deciso di preparare la guerra: con l'invio di armi e denaro all'Ucraina, con il
dispiegamento di truppe e mezzi e aerei, con l'aumento delle spese militari. In
pochi giorni sono cadute tutte le grandi dichiarazioni ideologiche su cui finora
si basava l'Unione Europea come garante della pace nel continente. La stessa
Unione Europea infatti sta approfittando del conflitto ucraino per potenziare i
progetti di esercito europeo e per indebitare l'Ucraina finanziandone l'armamento
tramite il budget della European Peace Facility. Nello stesso modo gli Stati
Uniti stanno vendendo armi all'Ucraina per 40 miliardi che andranno restituiti
anche tramite la cessione di materie prime e apparati produttivi. Un'altra
conseguenza diretta di queste politiche di riarmo è la compressione dei salari
della classe lavoratrice di tutta Europa che, assieme agli enormi aumenti dei
costi dell'energia e dei beni di prima necessità dovuti in primis a logiche
speculative, stanno peggiorando velocemente le condizioni di vita dei ceti
popolari. In questo contesto il blocco delle esportazioni di grano dall'Ucraina
ha già causato un aumento del prezzo di questo bene primario che sta colpendo in
particolar modo alcuni paesi e potrebbe in tempi brevi causare una vera e propria
crisi alimentare a livello mondiale.
Stiamo assistendo al tramonto della globalizzazione, quantomeno per come si era
definita tra lo scioglimento dell'URSS e l'ingresso della Cina nel WTO. Negli
ultimi dieci anni l'intensificazione delle tensioni tra gli stati, la guerra
commerciale e finanziaria, il progressivo isolamento più o meno parziale dei
mercati, l'estensione dei conflitti in parte per procura, ma sempre più in forma
diretta, tra le potenze mondiali e regionali in diverse regioni del mondo, hanno
definito uno scenario molto diverso. Il modello capitalista imposto nel secolo
scorso dall'egemonia statunitense è ancora l'orizzonte entro il quale si realizza
la contesa tra gli stati, ma il mondo non è più dominato da un'unica
superpotenza. Gli USA hanno perso la guerra in Afghanistan, in Iraq e in Siria, e
rispetto a pochi decenni fa vedono molto ristretta la propria influenza
nell'America Centrale e del Sud, in quello che erano abituati a considerare il
giardino di casa. L'accordo AUKUS tra Australia, UK e USA, che da una parte ha
riorientato verso il Pacifico con un'alleanza separata la strategia di questi
stati, sembrava mettere in discussione la presenza statunitense in Europa e la
stessa coesione se non l'esistenza della NATO. L'invasione dell'Ucraina da parte
della Russia si inserisce quindi in un processo di ridefinizione degli equilibri
tra le potenze a livello globale.
La crisi dell'egemonia è strettamente legata alla crisi dei sistemi di governo e
coesione sociale, perché con il taglio delle garanzie sociali e la debolezza dei
meccanismi di consenso, con l'insorgere in molti paesi di movimenti che con forme
e caratteri diversi mettono in discussione i governi e gli accordi tra le classi
dominanti, l'uso della forza diviene strumento principale per la conservazione
del potere e dell'ordinamento sociale. In questo senso abbiamo parlato negli
ultimi anni di un crescente ruolo del militare nelle società. La rivolta in
Bielorussia del 2020 e l'insurrezione in Kazakistan a gennaio 2022, hanno reso
evidente la grave crisi di consenso interna al sistema a guida russa. Nella
tenuta dell'OTSC l'esercito ha assunto un ruolo fondamentale. L'intervento
militare russo in Kazakhstan per stroncare nel sangue l'insurrezione popolare ne
ha dato una tragica dimostrazione, e ha aperto la strada all'invasione
dell'Ucraina a febbraio. Anche negli USA le rivolte contro la polizia, contro la
violenza razzista del 2020 hanno portato a inizio 2021 i vertici delle forze
armate a sostenere in un clima da preludio di guerra civile l'insediamento di
Biden alla presidenza, per evitare che il suprematismo violento di Trump
esasperasse irrimediabilmente la crisi di consenso.
L'Italia è direttamente e pesantemente coinvolta in questo scenario tramite le
decine di missioni militari all'estero; missioni in via di potenziamento sia
nell'Est Europa che in Africa, continente sempre più al centro degli interessi
delle multinazionali nostrane, ENI in primis, che hanno un ruolo sempre più
centrale nell'orientamento della politica estera dello stato italiano. Nei fatti
vediamo ormai sparire i già labili confini fra guerra interna e guerra esterna:
l'esercito ormai fa parte integrante del paesaggio urbano delle nostre città,
sempre più utilizzato per questioni di ordine pubblico e al contempo sempre più
legittimato nelle missioni all'estero a proteggere gli interessi delle classi
dominanti. Sulla base di questo abbiamo sempre confermato negli ultimi anni la
necessità della lotta al militarismo, segnalando quanto potesse essere concreta
la minaccia della guerra anche nelle nostre società. Ora che la minaccia si fa
più evidente e lo spettro della "guerra in casa" genera una paura crescente
soprattutto in alcuni paesi europei, si rende necessario dotarsi di strumenti di
analisi e di lotta, che si accompagnino alla costruzione di reti di solidarietà,
che siano in grado di respingere la stretta militarista e autoritaria.
Riteniamo che il movimento anarchico debba mantenere alta la bandiera della
solidarietà tra le classi sfruttate, al di là e contro tutti i confini e tutti i
governi, ed essere un punto di riferimento per tutte quelle forze che nella
società vogliono opporsi alla guerra. Un'opposizione che passi dalla lotta contro
le missioni all'estero dello stato italiano e dalla lotta contro le installazioni
militari, raccogliendo l'importante segnale dello sciopero generale del 20
maggio, cercando di sviluppare a livello territoriale come sui posti di lavoro un
movimento di massa contro la guerra che faccia proprie le parole
dell'antimilitarismo e della diserzione.
Federazione Anarchica Italiana. 5 giugno 2022. XXXI Congresso
Altre Mozioni e documenti
https://federazioneanarchica-org.translate.goog/mozioni.html
https://federazioneanarchica.org/archivio/archivio_2022/20220605empoli.html
________________________________________
A - I n f o s Notiziario Fatto Dagli Anarchici
Per, gli, sugli anarchici
Send news reports to A-infos-it mailing list
A-infos-it@ainfos.ca
Subscribe/Unsubscribe https://ainfos.ca/mailman/listinfo/a-infos-it
Archive http://ainfos.ca/it
- Prev by Date:
(it) Union Communiste Libertaire Lyon - Dichiarazione anarchica internazionale per il 52° anniversario delle rivolte di Stonewall. (ca, de, en, fr, pt, tr)[traduzione automatica]
- Next by Date:
(it) France, UCL AL #327 - Elysée, Macron ribadisce i suoi obiettivi di guerra (ca, de, en, fr, pt, tr)[traduzione automatica]