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(it) Spaine: CNT nº 431: "Riforme Sánchez e compagnia" di Luis Royuela | riforma sindacale del lavoro | Regione Nord (ca, de, en, pt, tr)[traduzione automatica]
Date
Fri, 17 Jun 2022 08:14:19 +0300
Il 3 febbraio è stato convalidato al Congresso dei Deputati il regio decreto
32/2021, che modifica lo Statuto dei lavoratori. Lasceremo da parte le competenze
degli eletti in merito alle nuove tecnologie e al voto telematico e ci
concentreremo sui principali cambiamenti che ci riguardano come lavoratori. ----
ACCORDI COLLETTIVI ---- La riforma del 2012 ha dato il primato agli accordi
aziendali rispetto agli accordi settoriali nelle trattative salariali. Ciò
significava che un lavoratore poteva guadagnare meno di altri dello stesso
settore se nella sua azienda fosse stato firmato un accordo che abbassasse i
salari. In questa stessa riforma è stata soppressa l'ultraattività degli accordi.
Gli accordi perdevano validità se, un anno dopo la loro scadenza, non vi era
accordo per il loro rinnovo.
Con la nuova riforma, i datori di lavoro manterranno il loro potere di modificare
sostanzialmente le condizioni di lavoro. Questo, regolato dall'articolo 41 dello
Statuto, conferisce alle imprese un potere quasi assoluto sui lavoratori e lascia
spazio agli alti e bassi che l'economia di mercato può subire. Lo statuto dice
che "vi sono comprovate ragioni economiche, tecniche, organizzative o produttive"
(le proveremo? Non credo) e più in basso aggiunge che: "Saranno considerate
modifiche sostanziali delle condizioni di lavoro, TRA L'ALTRO , che interessano
le seguenti materie. È quello "tra gli altri" che dovrebbe interessarci. Siamo
chiari che la giornata, l'orario, il regime di lavoro a turni o lo stipendio
entrerebbero ma che "tra gli altri" apre le porte alle meravigliose esperienze
che vivere nel capitalismo può portarci. Ma la stesura di questo articolo non è
di questa riforma, ma del 1995. Dai, del secolo scorso.
Il problema con la riforma del lavoro sta nel suo nome. È una riforma, non
un'abrogazione. Una piccola pennellata di colore nella scala di grigi che sta
subendo la classe operaia nel mercato del lavoro da quando ha iniziato ad
applicare le politiche neoliberiste con la riforma del 2012.
Gli accordi settoriali si imporranno nella negoziazione degli stipendi e gli
accordi nazionali torneranno ad avere la priorità su quelli regionali. Questo non
significa che sia un bene o un male per le lavoratrici. Tutto dipende da chi
negozia questi accordi. Secondo uno studio pubblicato dalla Banca di Spagna che
ha analizzato i contratti collettivi firmati in Spagna tra il 1990 e il 2001:
L'evidenza empirica indica un effetto rilevante dell'ambito della negoziazione
sia sugli aumenti salariali concordati nell'accordo sia sulla distribuzione dello
stipendio livelli per categorie professionali, ivi stabilite. Nel primo caso si
osserva come a livello intermedio della trattativa (settore-provinciale) si
raggiungano aumenti salariali, in generale, superiori sia a quelli concordati a
livello più accentrato (settore-nazionale) sia a livello più decentrato livello
(azienda). Il sistema della contrattazione collettiva in Spagna: un'analisi con i
dati individuali degli Accordi. Carta Occasionale 302. Mario Izquierdo, Ester
Moral e Alberto Urtasun
D'altra parte, l'ultraattività viene recuperata. Un accordo rimarrà in vigore
anche se è scaduto fino a quando non ci sarà un accordo, anche quando l'accordo è
oggetto di arbitrato. E per quanto riguarda i subappaltatori, i lavoratori di
questo tipo di società saranno ora soggetti all'accordo delle attività che svolgono.
CONTRATTI
La più grande differenza in questo campo si trova nella scomparsa del contratto
di lavoro e servizio. Questo contratto è stato quello che ha accumulato più
infrazioni e il suo uso fraudolento era comune per attività che richiedevano
effettivamente un contratto a tempo indeterminato. In teoria chi subisce tale
contratto diverrà a tempo indeterminato o fisso-discontinuo entro il 30 marzo.
Per il contratto a tempo determinato è richiesta la causalità (merda altra parola
interpretabile) che giustifica il contratto e deve essere in esso dichiarata. Se
è dovuto a causa imprevedibile, durerà sei mesi, estendibili a dodici di comune
accordo. Se è prevedibile, solo tre mesi. I contratti di durata inferiore a 30
giorni avranno una tripla penale nel loro prezzo.
Per il contratto di formazione viene creata formazione alternata, per chi non è
in possesso del titolo di studio e non ha più di 30 anni, con stage in aziende e
teoria e massimo 2 anni con limiti di orario e pratica professionale, per chi ha
conseguito laurea nei tre anni precedenti il contratto (cinque per i disabili).
Durata da sei a dodici mesi con lo stesso stipendio da concordare.
ERTES E IL MECCANISMO DI RETE
Per quanto riguarda ERTES, il periodo di negoziazione è ridotto da 15 a 7 giorni
nelle aziende con meno di 50 dipendenti. Poi ci sono varie esenzioni
previdenziali che le aziende riceveranno se terranno corsi di formazione ma che
non analizzerò perché parto dal presupposto che il pubblico di questo giornale
non è business.
Viene creato il meccanismo ROSSO. Sarà utilizzato per aiutare le aziende a
superare problemi ciclici e settoriali e dovrà essere approvato dal Consiglio dei
ministri. Non mi piace criticare qualcosa che non è stato ancora provato, ma così
diceva Pedro Solbes, ministro dell'Economia, il 10 gennaio 2008 «Non c'è crisi.
Se c'è[nel futuro]e i cittadini ci danno fiducia, gestiremo la crisi» Il 3 giugno
ha rifiutato ancora una volta l'idea che la Spagna fosse immersa in una crisi
economica, pur riconoscendo che il nostro Paese stava attraversando un situazione
«grave e preoccupante» alla quale occorre prestare attenzione. Infine, il 16
luglio "E' la crisi più complessa della storia"
LICENZIAMENTO
Tutto resta lo stesso tranne che per il personale amministrativo, che non potrà
più essere licenziato per motivi tecnici, economici o organizzativi.
IN CONCLUSIONE, il problema della riforma del lavoro sta nel suo nome. È una
riforma, non un'abrogazione. Una piccola pennellata di colore nella scala di
grigi che sta subendo la classe operaia nel mercato del lavoro da quando ha
iniziato ad applicare le politiche neoliberiste con la riforma del 2012.
https://www.cnt.es/noticias/reformas-sanchez-y-compania/
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