(it) U.S.I.-A.I.T. - EXPOlizia 2015: al via le liste di proscrizione
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Mar 30 Giu 2015 10:04:32 CEST
onostante la cappa di silenzio che ormai circonda tutto quello che riguarda in negativo
Expo 2015 grazie allecompiacenze servili di gran parte dei mass media, la grave vicenda
che ha riguardato oltre 600 lavoratrici e lavoratori sta finalmente diventando di dominio
pubblico. ---- Da sempre, come USI-AIT, abbiamo denunciato e contrastato il modello di
relazioni di lavoro che Expo 2015 portava con sé. Con la complicità e l'assenso dei
sindacati di Stato confederali, si sono applicati contratti di lavoro indecenti aventi
norme e retribuzioni salariali di molto al di sotto degli stessi standard di settore.
Nonostante questo, dopo un estenuante e lunghissimo iter di selezione ad opera
dell'agenzia di caporalato interinale MainPower e Expo s.p.a., a chi veniva garantita
questa occupazione lavorativa a termine, è stata recapitata la notizia di avvenuto
licenziamento per l'impossibilità di accedere ai siti espositivi con normale pass d'ingresso.
A parziale spiegazione di ciò, è utile ricordare che tutta l'area espositiva di Expo 2015
è stata decretata "zona di interesse strategico nazionale" alla stessa stregua di altri
siti come le discariche di rifiuti in Campania o i cantieri TAV in Val di Susa con la
conseguente militarizzazione.
Questo ha comportato che le oltre 30000 candidature lavorative pervenute ad Expo, siano
state preventivamente e accuratamente vagliate dalle Questure poliziesche.
Nei loro immensi archivi di schedatura di massa in cui siamo inconsapevolmente presenti, è
bastato anche esserci con una semplice segnalazione di partecipazione a qualche movimento
di lotta, protesta e contestazione - e non con condanne penali o denunce pendenti in iter
processuale - per essere "bollati" come persona non avente i requisiti per poter accedere
a prestare attività lavorativa all'interno di Expo.
Tale vicenda è di estrema gravità e lede non solo i diritti come lavoratrici e lavoratori
in palese violazione dell'articolo 8 dello Statuto dei Lavoratori, ma soprattutto come
cittadine e cittadini oggetti di schedature e liste di proscrizione tipiche di Stati di
Polizia fascisti e autoritari.
Chiediamo quindi con forza e determinazione che MainPower, Expo spa e Questura rendano
pubbliche tutte le motivazioni che hanno comportato il licenziamento di 600 persone e che
si provveda, essendo licenziamenti dichiaratamente POLITICI, al reintegro lavorativo per
tutte le persone coinvolte in questa vicenda che evidenzia, se ancora ve ne fosse
ulteriore bisogno, dell'involuzione autoriatria e fascistoide dello Stato italiano a
partire proprio dai posti di lavoro.
UNIONE SINDACALE ITALIANA - A.I.T.
Federazione di Milano - sedi in Via E. Torricelli 19 e in Via Treviso 33 - Tel. 02
89415932 02 89919073
www.usi-ait.org
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